Arkea-Samsic, Diego Rosa non vede l’ora di ricominciare: “Sogno il Lombardia. E poi Olimpiadi e Mondiali hanno percorsi adatti a me”
Diego Rosa era stato protagonista di un incoraggiante inizio di stagione. Per il corridore italiano, infatti, il 2020 sarebbe dovuto essere l’anno del rilancio personale dopo diverse stagioni passate soprattutto a lavorare per i propri capitani prima con la Astana e poi nel Team Sky e Team Ineos. Proprio per questo motivo il ciclista piemontese aveva sposato l’ambizioso progetto della Arkéa-Samsic, formazione professional molto ambiziosa nella quale provare a giocarsi più spesso le proprie occasioni a livello personale. Nelle sue prime apparizioni con la compagine transalpina aveva mostrato segnali positivi come durante il Trofeo Laigueglia, dove era stato tra i protagonisti della corsa ligure, poi vinta da Giulio Ciccone.
Ora si trova nella sua casa nel Principato Montecarlo, dove vigono le stesse regole della Francia, quindi niente uscite in bicicletta per lui: “Visto lo stop generale a causa del coronavirus, mi sono preso una decina di giorni di vacanza per godermi ancora di più la famiglia, mia moglie Alessandra e mio figlio Elia – ha raccontato a La Stampa – Poi riprenderò ad allenarmi in modo graduale. Qui dove abito vigono le regole francesi. Mi inventerò qualcosa per restare in forma anche da casa”.
In questi ultimi giorni si stanno susseguendo diverse ipotesi sulla possibile data di ripresa della stagione e sul nuovo calendario, che ovviamente segue con interesse. Ovviamente, la speranza è che “si possa ricominciare tutti presto” e per il corridore piemontese ci sono anche numerose occasioni nelle quali mettersi in mostra, con molte corse adatte a lui, a partire da una corsa in cui ha già brillato molto in passato e alla quale tiene “enormemente” come Il Lombardia, che nel 2016 concluse in seconda posizione, battuto dal solo Esteban Chaves. Per lui sicuramente anche una buona possibilità è la rassegna iridata, con un percorso per scalatori in cui può riuscire ad entrare nella selezione di Davide Cassani.
“I Mondiali di quest’anno, sempre ovvio se ci saranno, in calendario ad Aigle-Martigny, in Svizzera, hanno un percorso durissimo in salita, quindi adatto a me – commenta – Chissà, spero nella convocazione. Eppoi le Olimpiadi 2020 a Tokyo nel 2021. Anche lì sarà un tracciato molto impegnativo, con tanta salita. Quindi, perché non sognare? Io ci credo. Per andarmi a prendere quel che ho mancato a Rio. E a quel Lombardia a cui penso ancora adesso”.
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